domenica 13 marzo 2011

ARIDA

Mi fermo a guardarmi,
mi guardo ogni giorno e sempre più spesso…
Vedo una donna indipendente e soddisfatta,
una donna impegnata e fiera di sé,
una donna che ha quasi tutto ma… è sola!
Che cosa mi è accaduto? Che cosa sta accadendo?
Perché non riesco a provare un minimo fremito?
Perché mi guardo intorno e nulla, nessuno,
riesce a catturare un po’ della mia attenzione?
E perché quando provo a guardare qualcuno,
con occhi diversi e un po’ più profondi,
mi trovo a stilare una lista dei pro e dei contro,
e di fronte ai contro rinuncio d’istinto ai pro?
Qualcuno mi dice “Non è quello giusto”,
qualcun altro “Semplicemente non è scattata”
e altri ancora “Forse dovresti almeno provare”
Ed io rimango qui, ferma, a guardarmi,
ma evitando di guardare gli altri,
perchè non riesco a dare un nome a ciò che provo,
perché non voglio rischiare di confondermi,
perché non so se quel che sento è interesse
o soltanto la mancanza di qualcosa che vorrei.
E allora, prima di continuare a guardare gli altri,
cerco di scavare dentro me per vedere cosa c’è,
ma non trovo ciò che ero, né ciò che vorrei essere..
Mi sento come un campo seminato e già raccolto troppe volte,
un campo a cui non è stato dato il concime necessario
e che quindi non ha più risorse da offrire.
Qualche seme cade qua e là, ma non nasce…
provo ad annaffiarlo, rigiro il terreno,
ma dopo qualche tempo secca e muore.
Questo sono diventata… TERRA ARIDA!

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