martedì 9 novembre 2010

ARIA NUOVA

Dicono che modificare l'ambiente che ti circonda,
sopratutto quello che quotidianamente ti accompagna,
faccia bene agli occhi, alla mente, al cuore...
Basta cambiare un colore, la disposizione dei mobili,
i particolari che riempiono gli spazi...
Basta poco per regalare nuovi stimoli al cervello,
di conseguenza per mettere in moto il proprio "magnete"..

Cambiamenti, cambiamenti, cambiamenti...
La casa, la palestra, l'abbigliamento, i capelli...
Stimoli, stimoli e ancora stimoli...

Sarà che quando leggi o senti qualcosa di nuovo
questo pensiero viene elaborato e rielaborato più volte,
e che forse un pò ci si autoconvince sia reale...
Eppure io lo sento, sento il bene che mi fa,
sento gioia, sento voglia di continuare a cambiare,
a crescere, a rinnovare... sento aria di novità,
o forse solo aria nuova intorno a me,
e ricomincio a respirare!

giovedì 4 novembre 2010

PREGIUDIZIO INCONSAPEVOLE

PREGIUDIZIO ...
Il termine pregiudizio (dal latino prae, "prima" e iudicium, "giudizio") può assumere diversi significati, tutti in qualche modo collegati alla nozione di "giudizio prematuro" (cioè parziale e basato su argomenti insufficienti e su una loro non completa o indiretta conoscenza).

Ho sempre pensato, o forse l'ho solo voluto pensare,
che il pregiudizio fosse un pensiero "cosciente"...
Mi spiego meglio, o almeno ci provo...

Io posso nutrire un certo pensiero su una persona perchè, in esperienze passate, con la persona stessa o con altre, si sono verificati dei fatti e, ripresentandosi gli stessi presupposti, mi convinco che tali fatti possano essere ripetuti.
Quindi: stessa persona + stessi presupposti = possibile "remake"

Ma se una delle due componenti viene a mancare,
come è possibile che la formula funzioni allo stesso modo?
Se la persona in questione si trova in situazioni completamente differenti, cosa ci fa credere che gli stessi fatti possano avvenire?
Forse le caratteristiche della persona stessa che,
se particolarmente spiccate, possono far pensare che
quella persona si comporterà nello stesso modo
in qualsiasi posto, in qualsiasi momento e in qualsiasi situazione.
Ma se anche tali caratteristiche non sono per nulla marcate, anzi, diciamo che non sarebbero mai emerse se non ci fosse stata una spontanea rivelazione, cosa porta a pensare che l'oggetto della rivelazione possa ripresentarsi?

Io sono giunta alla mia personale conclusione:
Il pregiudizio può essere inconsapevole!

Il solo fatto che una persona, magari anche "pentita" delle proprie azioni, o magari giustificata in esse da circostanze esterne più "forti" di lei, abbia commesso un furto, porta automaticamente a pensare che in qualsiasi momento, per qualsiasi motivo, consciamente o no, possa ripetere lo stesso "errore"...
Ebbene, la lingua italiana è ricchissima di vocaboli
e molti di essi andrebbero analizzati.
Vi è infatti un'enorme differenza tra il "ladro" e il "cleptomane" 

Ma è molto più semplice credere di sapere che documentarsi, è più facile provare a dare delle libere interpretazioni che ascoltare, è più comodo pensare che gli altri siano prototipi invariabili piuttosto che comprendere un essere mutante.

Io sono un essere in continua evoluzione,
ciò che sono stata ieri non è detto lo sarò ancora domani,
ciò che sarò domani potrebbe non c'entrare nulla con chi sono oggi,
quello in cui credo, quello che desidero, ciò per cui lotto,
potrebbero non portarmi per forza dove voglio arrivare,
come ciò a cui non ho mai pensato potrebbe accadermi
e, stupendomi, potrebbe compensare ogni mio sogno.
Io non sarò mai ciò che voi pensate che sia o che sarò,
mettete quindi da parte i vostri pregiudizi,
consapevoli o inconsapevoli,
solo così i vostri occhi vedranno la vera me.