mercoledì 3 aprile 2013

LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI

Capita un giorno di incontrare una persona con cui si instaura un certo feeling, si diventa particolarmente amiche, si parla di ogni cosa, dalla più banale alla più profonda, sembra che riesca a guardarti dentro con i tuoi stessi occhi, che ti capisca così bene da essere quasi te, ti convinci che siete talmente simili che nessuna delle due potrebbe mai sbagliare o ferire l'altra, perché entrambe sapete cosa desiderate e quindi cosa desidera l'altra.
Poi un giorno tu vacilli, per motivi che, forse inspiegabilmente forse no, forse giustificabili forse no, ti destabilizzano, perdi di vista chi sei, cosa vuoi, chi sei stata e chi sarai. 
E sapendo che l'altra persona è passata a sua volta da momenti di così grande "scompiglio interiore", anche se per motivi diversi, vuoi credere che possa capirti anche in questa situazione, che saprà starti accanto nel modo in cui in quel momento a TE serve!
Ma non è così... è come se, inondando i tuoi occhi di lacrime, o chiudendoli per non guardare in faccia questo malessere troppo grande da sopportare, quella persona perdesse la vista a sua volta, non riuscisse più a guardarti dentro, a capirti, a comprenderti, e non riuscisse più a fare ciò che semplicemente ti faceva star bene.
E allora ti chiedi: Ma guardava davvero dentro te, vedeva davvero nel profondo della tua anima? 
O forse semplicemente guardava la luce e il riflesso nei tuoi occhi e li usava come guida? 
Quindi tu, chiudendo gli occhi, annebbiandoli di lacrime, hai come spento la luce, chiuso la porta dell'anima, e quella persona non ti vede più?
E a quel punto te lo chiedi, ti chiedi se è colpa tua, perché non dovevi chiuderli questi dannati occhi, non dovevi piangere, non dovevi rendere difficile la visione di te all'altra persona!
Ma poi ti chiedi anche: Posso vivere una vita nascondendo dolore e sofferenza, ricacciando indietro le lacrime, affrontando ad occhi sbarrati una realtà difficile a volte da osservare, e tutto per non offuscare la vista di altri?
Una persona che davvero tiene a te, che ti capisce, che ti conosce, non dovrebbe dopo un po' di tempo aver imparato a memoria come sei fatta dentro e riuscire a trovare la strada per aiutarti a star meglio anche con la luce spenta?
Provi a metterti dall'altra parte e ti rendi conto che forse, non riuscendo più a vedere, anche l'altra persona ha chiuso gli occhi, forse presa alla sprovvista, forse spaventata, forse arrabbiata per quel buio improvviso, e chiudendo gli occhi toglie la vista a te, e anche tu non riesci più a trovare la strada dentro di lei e, smarrita, continui a sbagliare le strade e ad andare a sbattere qua e là, facendoti male e facendole male.
La cosa peggiore però è scoprire che tutte quelle parole sull'aiutarsi a vicenda, sul non chiudere fuori l'altra, sul non fare tutto da sole, sul "lasciarsi aiutare"... tutto scompare, perde valore, non ha più senso, perché quelle parole, quelle leggi non scritte valevano solo per te!
Ma noi non eravamo quelle persone che tanto si conoscevano, si comprendevano, si sostenevano e compensavano?
No, illusa, nooo!!! Nessuno ti conosce veramente, ma soprattutto tu non conosci nessuno veramente, e quindi siamo tutti a rischio di farci male a vicenda, perché credere che si possa essere talmente simili da comprendersi fino in fondo è un'altra di quelle cazzo di aspettative che ogni volta ti crei, e che regolarmente, una volta disilluse, fanno male quanto quel dolore che ti ha portato a quella scoperta...
E allora stai male due volte... anzi no, stai male cento volte, perché nel dolore, nel malessere, la matematica è solo un'opinione e 1 +1 non fa 2, fa 100, 1000, 10000... fa infinito!!!!


martedì 2 aprile 2013

A NEW START

Inizia un nuovo capitolo... anzi no, facciamo che cambiamo libro!!
Nuovo lavoro, in una nuova azienda, con nuovi colleghi e nuove mansioni!!
Paure, ansie... ma chi non ne ha all'inizio di un nuovo percorso?
Una notte insonne, con il timore di non essere più capaci di svegliarsi così presto,
l'ingresso in un ambiente nuovo sperando di essere ancora capaci di interfacciarsi agli altri,
l'approccio ad un ruolo già conosciuto ma mai svolto come "unica mansione" e la consapevolezza di dover dare il massimo per dimostrare chi sei!
E in poche parole la certezza che: ciò che sei, ciò che vali, a volte lo dimostri anche solo essendo te stessa, facendo domande e affermazioni, mettendosi semplicemente in gioco!
"Sostengono gli eroi, se il gioco si fa duro è da giocare"
Ok, voglio giocare il mio gioco da eroe!!! 
E stavolta voglio vincere... non per la salvezza del mondo, solo per la mia!