lunedì 17 giugno 2013

P e F

Non scrivo... Non scrivo... Non scrivo...
Quanto tempo è che non scrivo? Troppo!!
Ma troppo non perché non scrivo, 
ma perché se non scrivo vuol dire che non provo..
Non provo emozioni, desideri, simpatie, antipatie,
non provo gioie, dolori, delusioni, speranze...

E' bello quando hai un foglio bianco da riempire,
ma con cosa lo riempi se non succede nulla?

Odio questo vuoto, odio sentirmi così...
Avete mai provato il desiderio di spegnervi,
di disattivarvi, di scomparire, di eclissarvi?
Avete mai pensato a cosa succederebbe intorno a voi
se davvero domani smetteste di esserci?
Cosa cambierebbe e per chi?

Pensieri insani, pessimismo e fastidio... solo questo...
E allora meglio continuare a non scrivere,
nell'attesa che un'emozione mi travolga
e mi restituisca quella poesia che, piano piano,
vedo sgretolarsi e sparire, soffiata via dal vento..

mercoledì 3 aprile 2013

LA LEGGE NON E' UGUALE PER TUTTI

Capita un giorno di incontrare una persona con cui si instaura un certo feeling, si diventa particolarmente amiche, si parla di ogni cosa, dalla più banale alla più profonda, sembra che riesca a guardarti dentro con i tuoi stessi occhi, che ti capisca così bene da essere quasi te, ti convinci che siete talmente simili che nessuna delle due potrebbe mai sbagliare o ferire l'altra, perché entrambe sapete cosa desiderate e quindi cosa desidera l'altra.
Poi un giorno tu vacilli, per motivi che, forse inspiegabilmente forse no, forse giustificabili forse no, ti destabilizzano, perdi di vista chi sei, cosa vuoi, chi sei stata e chi sarai. 
E sapendo che l'altra persona è passata a sua volta da momenti di così grande "scompiglio interiore", anche se per motivi diversi, vuoi credere che possa capirti anche in questa situazione, che saprà starti accanto nel modo in cui in quel momento a TE serve!
Ma non è così... è come se, inondando i tuoi occhi di lacrime, o chiudendoli per non guardare in faccia questo malessere troppo grande da sopportare, quella persona perdesse la vista a sua volta, non riuscisse più a guardarti dentro, a capirti, a comprenderti, e non riuscisse più a fare ciò che semplicemente ti faceva star bene.
E allora ti chiedi: Ma guardava davvero dentro te, vedeva davvero nel profondo della tua anima? 
O forse semplicemente guardava la luce e il riflesso nei tuoi occhi e li usava come guida? 
Quindi tu, chiudendo gli occhi, annebbiandoli di lacrime, hai come spento la luce, chiuso la porta dell'anima, e quella persona non ti vede più?
E a quel punto te lo chiedi, ti chiedi se è colpa tua, perché non dovevi chiuderli questi dannati occhi, non dovevi piangere, non dovevi rendere difficile la visione di te all'altra persona!
Ma poi ti chiedi anche: Posso vivere una vita nascondendo dolore e sofferenza, ricacciando indietro le lacrime, affrontando ad occhi sbarrati una realtà difficile a volte da osservare, e tutto per non offuscare la vista di altri?
Una persona che davvero tiene a te, che ti capisce, che ti conosce, non dovrebbe dopo un po' di tempo aver imparato a memoria come sei fatta dentro e riuscire a trovare la strada per aiutarti a star meglio anche con la luce spenta?
Provi a metterti dall'altra parte e ti rendi conto che forse, non riuscendo più a vedere, anche l'altra persona ha chiuso gli occhi, forse presa alla sprovvista, forse spaventata, forse arrabbiata per quel buio improvviso, e chiudendo gli occhi toglie la vista a te, e anche tu non riesci più a trovare la strada dentro di lei e, smarrita, continui a sbagliare le strade e ad andare a sbattere qua e là, facendoti male e facendole male.
La cosa peggiore però è scoprire che tutte quelle parole sull'aiutarsi a vicenda, sul non chiudere fuori l'altra, sul non fare tutto da sole, sul "lasciarsi aiutare"... tutto scompare, perde valore, non ha più senso, perché quelle parole, quelle leggi non scritte valevano solo per te!
Ma noi non eravamo quelle persone che tanto si conoscevano, si comprendevano, si sostenevano e compensavano?
No, illusa, nooo!!! Nessuno ti conosce veramente, ma soprattutto tu non conosci nessuno veramente, e quindi siamo tutti a rischio di farci male a vicenda, perché credere che si possa essere talmente simili da comprendersi fino in fondo è un'altra di quelle cazzo di aspettative che ogni volta ti crei, e che regolarmente, una volta disilluse, fanno male quanto quel dolore che ti ha portato a quella scoperta...
E allora stai male due volte... anzi no, stai male cento volte, perché nel dolore, nel malessere, la matematica è solo un'opinione e 1 +1 non fa 2, fa 100, 1000, 10000... fa infinito!!!!


martedì 2 aprile 2013

A NEW START

Inizia un nuovo capitolo... anzi no, facciamo che cambiamo libro!!
Nuovo lavoro, in una nuova azienda, con nuovi colleghi e nuove mansioni!!
Paure, ansie... ma chi non ne ha all'inizio di un nuovo percorso?
Una notte insonne, con il timore di non essere più capaci di svegliarsi così presto,
l'ingresso in un ambiente nuovo sperando di essere ancora capaci di interfacciarsi agli altri,
l'approccio ad un ruolo già conosciuto ma mai svolto come "unica mansione" e la consapevolezza di dover dare il massimo per dimostrare chi sei!
E in poche parole la certezza che: ciò che sei, ciò che vali, a volte lo dimostri anche solo essendo te stessa, facendo domande e affermazioni, mettendosi semplicemente in gioco!
"Sostengono gli eroi, se il gioco si fa duro è da giocare"
Ok, voglio giocare il mio gioco da eroe!!! 
E stavolta voglio vincere... non per la salvezza del mondo, solo per la mia!

sabato 30 marzo 2013

UN GIORNO BENE, UN GIORNO MALE..

Un giorno bene, un giorno male.. continuano i miei giri in bungee jumping!
Oggi il cuore sembra scoppiare, sembra non trovare pace in niente, nemmeno nella musica.
Ascolto e scorrono lacrime... canto e scorrono lacrime.. penso e scorrono lacrime..
Di questo passo affogherò!
Cerco di trovare parole, giustificazioni, buoni propositi... qualsiasi cosa possa farmi riaffiorare a galla quel tanto che basta per riprendere fiato.. ma tutto sembra inutile.
Penso che forse dovrei lasciarmi sopraffare, almeno per un pò... forse se permetto al mio malessere di uscire liberamente, forse mi abbandonerà e non tornerà... ma so che non sarà così!
E allora mi aggrappo a quel poco che ho, un misero orgoglio, un pò ferito ma ancora vivo, che mi permetta di appoggiarmi per non cadere a terra, stremata.
Ma, impietoso, anche quello sferra colpi inaspettati!
Provo a scrutarmi dal di dentro per provare a comprendere la ragione reale di questo stato d'animo, ma c'è nebbia, è tutto grigio, e non vedo neanche una piccola luce che mi guidi.
Attenderò il domani, sperando che sia il giorno della spinta verso l'alto, e intanto cerco di resistere alla paura che questa caduta libera mi provoca, sperando che l'elastico non si spezzi mai!


venerdì 29 marzo 2013

THIS IS THE QUESTION!

Mi faccio domande in continuazione, non smetto mai di farmene:

- Finirà questa dannata crisi e il nostro paese tornerà a VIVERE e non più SOPRAVVIVERE?
- Può davvero questo nuovo papa, Francesco, smuovere la coscienza delle persone e insegnare l'umiltà e la gioia delle piccole cose ad una società così materialista?
- La gente imparerà mai ad accettare le diversità, la multietnia, l'omosessualità, gli handicap, e trattare da pari chiunque si trovi davanti, valutando solo la persona in quanto persona?
- Esiste ancora qualcuno a questo mondo, a parte i bimbi, capace di amare incondizionatamente?
- E se esiste, io troverò mai chi mi ama per ciò che sono, per ciò che sono stata, per ciò che sono diventata e che diventerò?
- Perchè la Nutella, le caramelle gommose, il McDonald, tutto ciò che dà tanto piacere da mangiare deve per forza far ingrassare?
- Perchè il sesso è considerato peccato se può regalare tanto piacere?
- Chi sono? Cosa sono? Cosa voglio "fare" o "diventare" da grande?
- La vita senza un uomo, senza un figlio è davvero così difficile da affrontare?
- Cosa c'è in quel passato di cui non ho ricordi?
- Meglio un lavoro fisso, magari poco soddisfacente, ma che ti garantisce uno stipendio o vivere alla giornata traendo soddisfazione dal quotidiano pur non sapendo se domani mangerai?
- Smetterò mai di farmi domande su qualsiasi cosa?

Non conta quanto siano importanti gli argomenti, ho sempre una domanda..
Ma, sorge spontaneo chiedersi: E' così grave fare sempre domande? Eccone un'altra..
Se non sei curioso, se non analizzi ciò che ti passa davanti, se non analizzi te stesso, allora non avrai molte possibilità di crescere, cambiare, migliorare.
Apro la mente e il cuore, attendo risposte che forse non arriveranno mai, e intanto mi chiedo: Perchè no?

giovedì 28 marzo 2013

FIRMATO!!

A furia di delusioni e rifiuti un pò scaramantica lo diventi, ma ora finalmente lo posso dire:
FORSE FINALMENTE QUESTO PERIODO DI MERDA E' FINITO!
Almeno per ciò che riguarda il lavoro...
E, come si suol dire, il lavoro non è tutto ma è tanto!!!
Rimbocchiamoci le maniche e affrontiamo questa nuova sfida... 
Ci sono un sacco di pagine bianche da scrivere!

mercoledì 27 marzo 2013

UN PASSO INDIETRO

E' molto più semplice ammettere qualcosa ad altri che a noi stessi!
Il problema nasce quando, parlandone con gli altri, ti ascolti e devi prendere atto di dure verità che fino a quel momento non avevi avuto il coraggio di confessarti.
E passeggiando tra i ricordi del passato, dell'infanzia, (ben pochi per me a dire il vero) scopri che ci sono cose, piccoli episodi, all'apparenza innocui, che invece hanno segnato la tua crescita, il tuo modo di essere, il tuo approccio al mondo, alla gente, alla vita, all'amore.
Ma ciò che più è difficile ammettere è che la corazza che ti sei costruita, quell'apparenza di forza e caparbietà che credevi potesse essere il tuo salvagente, in realtà è diventata la tua zavorra, la tua ancora che ti tiene ferma al molo, incapace di prendere il largo.
Una sola prepotente domanda: "Se non mostra agli altri di aver bisogno, come fanno loro a capirlo e come possono quindi venirle in aiuto?"

domenica 24 marzo 2013

STOP!

Come può una persona entrarti nella pelle in così poco tempo?
Come può distruggere in poche ore quel muro che ti eri costruita intorno per proteggerti e che sembrava così solido?
E come può, vedendo lo spessore di quel muro, non capire che, se non lo rimuoverà lentamente, mattone per mattone, quel muro crollando rischia di seppellirti viva?
E così mi ritrovo qui, sola e stordita, sotto le macerie, incapace di capire cosa mi stia succedendo intorno.
Ogni giorno brami di provare un'emozione, qualcosa che ti faccia sentire viva, che ti faccia credere che questo dannato cuore non si è atrofizzato.. e quando accade non sei più capace di gestire la situazione, tutto corre troppo velocemente, non riesci a trovare il pulsante del limitatore, e allora corri anche tu all'impazzata cercando di schivare gli ostacoli e di arrivare sana e salva alla fine della corsa.
Ma non è così semplice se non hai mai guidato quel tipo di vettura, o se non guidi da tanto, troppo tempo.
"Ciò che conta non è la meta ma il viaggio"
Ok, ma se anche il viaggio ti fa star male? Se vomiti ad ogni curva, o se fuori è tutto buio e non riesci a vedere il paesaggio, se ogni 100 mt. ci sono buche e dossi che ti fanno rallentare, come puoi godertelo?
Fine corsa... un sacco di benzina sprecata, e per cosa?

venerdì 22 marzo 2013

FUCK!

E viene spontaneo chiedersi se sia vero che 
CHI NON RISICA NON ROSICA!
Sì, forse rosica, ma rosica dentro!!!
Ogni volta che mi prendo un rischio,
che sia nel lavoro, nella famiglia, 
nelle amicizie, nei sentimenti,
finisco con la faccia contro un muro,
...e come dice una famosa canzone
"non è la botta che fa male ma sono i lividi"



giovedì 21 marzo 2013

IL CORAGGIO DI ESSERCI

Per anni ti convinci di essere sulla strada giusta ma, giri e rigiri, ti ritrovi sempre al solito bivio...
E dopo tempo che cammini cominci a soffrire la fame e la sete, e ti rendi conto che un pò per volta stai morendo dentro, che devi assolutamente trovare quella strada se vuoi continuare a "vivere".
Un labirinto di pensieri, di convinzioni, di speranze, di progetti... e pian piano li lasci cadere lungo il tragitto, come sassi bianchi che riflettono la luce del sole, sperando ti possano ricondurre all'uscita di questo buio sentiero... ma non è così purtroppo...
Poi un giorno, camminando senza guardare, tiri un calcio ad un sassolino più scuro, lo guardi rotolare davanti a te, libero come tu non riesci ad essere e riesci a cogliere il fascino di una bellezza che non fa parte dell'ordinario...
Eppure per quanto ti incuriosisca, rimani incerto se raccoglierlo o no, perchè ti hanno insegnato che sono i sassi bianchi quelli che, con la loro luce, ti porteranno alla salvezza e quindi alla felicità.

E se così non fosse? Voglio davvero continuare a vagare alla ricerca di una via che potrebbe non essere realmente la mia?

Rimango a guardare il sassolino, mi ci avvicino un pò per osservarlo meglio, lo sfioro con le dita cercando risposte che non può darmi, perchè le risposte sono nascoste in qualche recondito anfratto della mia psiche..

Cerco il "Coraggio di esserci", un coraggio che non sono certa di avere, che già una volta mi ha portato solo a sofferenza e dolore... ma soffrivo con la pancia piena!
Voglio davvero morire affamata e disidratata? Voglio davvero rinunciare a quel cibo chiamato Emozione?

Meglio il rimorso di aver fallito che il rimpianto di non averci provato... 
Parole che vorticano nella mente, incapaci di dare conferme, ma che smuovono qualche piccolo mattone di questo immenso muro!

mercoledì 13 marzo 2013

ESSERE... UNA GIRAFFA!


"Devi smetterla di FARE... Limitati ad ESSERE!"
Così comincia una delle mie riflessioni sui conflitti esistenziali che mi attanagliano!
Sono sempre stata abituata a dare, a dimostrare, a rendermi disponibile, a consolare, ad ascoltare, ad aiutare, a sostenere.. abituata a fare ciò che gli altri si aspettano, per rassicurarli della loro importanza ai miei occhi!
Ma, quando un giorno, anche solo per un istante, per un motivo o per l'altro, tutto ciò manca, ecco che le persone scompaiono, perchè tu non sei più utile.
O peggio ancora, quando un giorno queste persone, per un motivo o per l'altro, cominciano a star bene, perchè si innamorano o fanno nuove consocenze, ecco che spariscono, perchè tu non sei più necessaria.
Poco importa se TU in quel momento hai bisogno di loro, se TU ancora non stai bene, se ora servirebbe a TE un amico vicino, un appoggio, un conforto.
Inutile cercare risposte al perchè, la risposta è solo una: la gente vive di egoismo! Stan bene loro, stan bene tutti!
Questo porterebbe a pensare l'inevitabile delusione che ti prende... ma poi qualcuno ti illumina su un'altra chiave di lettura:
"Se non fai nulla puoi essere certo che chi ti sta vicino non lo fa per il proprio interesse personale, lo fa perchè realmente è riuscito a vedere ciò che sei anzichè ciò che fai... Inoltre non ti crei aspettative.. Già, perchè, quando ti prodighi per gli altri, inconsciamente ti aspetti riconoscenza e rimani deluso quando questa viene a mancare... Se non fai nulla non ti aspetti nulla e tutto ciò che arriva è un di più.."
Facile a dirsi, meno facile a farsi, soprattutto per chi di indole è portato a "dare"... 
Ma forse sta proprio in questo la legge di Darwin, dell'evoluzione naturale: nella capacità di modificare la propria indole per garantirsi la sopravvivenza... un pò come le giraffe a cui la natura ha pian piano allungato il collo poichè non arrivavano a mangiare le foglie degli alberi e rischiavano di morire di fame!

lunedì 11 marzo 2013

DALLE STELLE ALLE STALLE

"Sei una persona qualificata, con esperienza.. non buttare via ciò che hai costruito, cerca un impiego per la tua mansione, vedrai che troverai subito"

Sono passati mesi, ed ancora nessuna risposta positiva, nessuna offerta, nessun riscontro ai colloqui fatti.
Sono passati mesi e siamo quasi agli sgoccioli... Tra poco quel misero sussidio di disoccupazione scadrà e non ci sarà più nulla di certo con cui far fronte alle spese che, al contrario, sono sempre certe!
Sono passati mesi e l'autostima, la fiducia in me stessa e nelle mie capacità sta pian piano cominciando a vacillare.

Giorno dopo giorno controllo la posta elettronica, leggo le nuove inserzioni, ne cerco altre tra i vari motori di ricerca, rispondo a tutto ciò che si può avvicinare anche solo lontanamente ad un lavoro impiegatizio... ma nulla, nessuna risposta, nessun riscontro..
Ormai la mia casella di posta contiene solo notifiche di conferma "Ti sei registrato all'offerta"

Da ieri la decisione: Non posso più permettermi di fare la difficile, non posso più aspettare che si liberi un posto impiegatizio perchè non voglio sporcarmi le mani, perchè non voglio macchiare il mio curriculum..
Io DEVO trovare un lavoro, uno qualsiasi, purchè sia onesto e duri almeno qualche mese, se proprio non è possibile trovare un indeterminato!

E così è cominciato l'invio pazzo di e-mail di vario tipo:
Agenzie di Spettacolo, Villaggi turistici, Hotel e ristoranti, Compagnie Navali... qualsiasi cosa possa darmi da lavorare con la musica...
Ma, siccome ormai ho deciso che sono pronta a tutto pur di lavorare, non mi sono limitata a quello e ho cominciato a rispondere ad annunci per Babysitter, Dogsitter, Colf...
Qualsiasi cosa pur di lavorare, pur di portare a casa la pagnotta!

Eccomi qui, un anno fa ero un'ottima impiegata commerciale e amministrativa, correvo avanti e indietro per gli uffici di un'azienda da far decollare prodigandomi quanto più potevo per la buona riuscita del progetto, mi sentivo apprezzata e gratificata, ero felice ed appagata dal mio lavoro.
Ma era uno specchietto per le allodole... A distanza di un anno sono una delle tante disoccupate che cercano il modo per tirare la fine del mese, a cui la carriera o la soddisfazione professionale non interessano più, che si accontenterebbe di un lavoro qualunque in un'azienda qualunque pur di non provare quest'ansia da insicurezza economica.
E questo paese sembra non guarire da questa maledetta crisi, sembra non riuscire a trovare il modo per farci spiegare le ali e riprovare a volare, e tiene a terra tutti coloro che fanno parte di questa piccionaia.

Bèh, io non mi arrendo, continuerò a provare a volare, magari prima con piccoli saltini qua e là, poi con un saltino da una parte all'altra di un fosso... e se ancora rimarrò prigioniera non rimarrà che una cosa da fare: MIGRARE!

domenica 10 marzo 2013

PASSO DOPO PASSO

Domenica pomeriggio, la prima giornata di un timido sole dopo un'intera settimana di pioggia, guardo fuori dalla finestra e sono combattuta tra il desiderio di uscire a fare quattro passi o il bisogno di riposare,  reduce da una lunga serata canora, quella precedente, che mi ha riportata a casa alle 4.30 del mattino.
Alla fine decido per la camminata, complice il fatto di non essere sola... con me un'amica, anch'essa "single", con cui diventa sempre più piacevole parlare, chiacchierare del più e del meno, piuttosto che affrontare argomenti un pò più impegnativi, forse anche un pò "pesi".
Ci avviamo, parlando della serata precedente, delle amiche in comune, di musica, di serate, di.. di.. di..
E alla fine ci si ritrova a parlare di noi, di ciò che siamo, di ciò che dalla vita ci aspettiamo, di ciò che ci manca, di ciò che vorremmo poter cambiare, di ciò che non possiamo cambiare..
Un sacco di parole accompagnano i nostri passi...
E, come spesso accade, si finisce con il farsi delle autoanalisi, si esprimono pensieri ad alta voce, ci si espongono dubbi e domande.. 
Non sempre ciò che ne scaturisce sono "risposte" positive, perchè tutti sono capaci di parlare lasciandosi guidare dal buonismo, dando ragione e giustificazioni a chi sta di fronte, ma molto più dura è essere realisti e cercare la vera fonte di quei quesiti.
Il bello arriva quando chi ti sta di fronte, avendo già una vasta esperienza in tema di psicoanalisi, comincia a rispondere alle tue domande con delle altre domande... e a te non rimane che fermarti un attimo, guardarti allo specchio, scrutarti a fondo e valutare l'uragano che ti si scatena dentro!
Violenza psicologica? Sì, se non sei in grado di metterti in discussione... No, se ogni giorno lotti per trovare le risposte giuste in te e intorno a te...
Una cosa è certa, le domande sono spunti di riflessione, le riflessioni portano all'analisi, l'analisi porta al chiarimento, il chiarimento porta alle valutazioni, le valutazioni portano a decisioni, le decisioni portano a nuove situazioni, le nuove situazioni portano a nuovi stimoli...
Ma una domanda resta: Sono pronta a tutto questo?
La risposta la troverò passo dopo passo percorrendo questo nuovo cammino..

E passo dopo passo abbiamo fatto 10 Km.. meglio tornare a casa, con il nostro panierino sempre più colmo di dilemmi esistenziali.. ma forse con qualche etto di ciccia in meno!


martedì 26 febbraio 2013

FUORI!!!!

No, non ce la faccio,è davvero troppo difficile!
Un conto è condividere spazio, luoghi, tempo, oggetti in un'esperienza come il Cammino di Santiago, dove in realtà tutto è lasciato un pò al caso, dove nulla ha una rilevanza così personale, dove gli oggetti e gli spazi non sono i tuoi..

Tutt'altro è condividere la mia casa, quella per cui da anni faccio immensi sacrifici, quella per cui ho rinunciato a una vita più "leggera" pur di tenermela, quella per cui mi sono privata di cene e aperitivi mondani pur di riuscire a pagarne il mutuo... un conto è condividere i miei oggetti, piccoli o grandi che siano:  piatti, pentole, lavastoviglie, divano, tv, bagno...
Non è come pensavo, il Cammino ti dà delle lezioni, e a volte sono anche paragonabili a qualche frangente della vita reale, ma non ti insegna a vivere DAVVERO, perchè la vita reale è totalmente diversa da quella che vivi in Cammino!

Una persona sconosciuta entra nella tua casa e, senza sapere nulla di te, pretende di infilarsi nelle tue abitudini, di stravolgerle mettendo in primo piano le proprie, facendo crollare quelle poche certezze che ti eri costruita.
O forse non è il problema di chi entra e si "catapulta" con la sua realtà nella tua, forse il problema è che nella tua realtà, quella disegnata a tua immagine e somiglianza, la sua stona completamente!

Bèh, poco importa quale sia la causa, l'effetto è senza dubbio disastroso, quindi non resta che prendere una decisione: Fuori! 
Fuori dal mio mondo di regole e progetti, fuori dal mio castello di carte da gioco, fuori da quel piccolo spazio che mi fa sentire IO, fuori dal mio giardino di breve ma necessaria solitudine... Fuori da casa mia!

giovedì 21 febbraio 2013

FIUMI DI PAROLE

...entro in quella stanza, forse un pò troppo asettica, più di quanto mi aspettassi almeno..
Mi siedo, quasi imbarazzata, cerco con lo sguardo qualcosa che mi faccia sentire a mio agio, ma senza risultati...
A quel punto alzo gli occhi e il mio sguardo si perde in quello di chi mi sta di fronte, uno sguardo dolce, comprensivo, disponibile, aperto... senza bisogno che io dicessi nulla quegli occhi mi avevano già donato quello di cui avevo bisogno in quel momento..
Una piccola esortazione, cerco le parole, faccio fatica a trovarne... tutto mi sembra futile, io mi sento futile!
Sono qui ad esporre un problema che forse non è un vero problema, quando là fuori c'è gente che di problemi veri ne ha da vendere!
Di nuovo quello sguardo mi accarezza, mi rassicura, mi spinge a parlare.. ed ecco che, detta la prima parola, un fiume di colpo straripa: esperienze, emozioni, sensazioni, dolori, dubbi, rancori, speranze, paure, illusioni, delusioni, doveri, sensi di colpa, autocritiche, sprazzi di autostima, ancora dolori... lacrime... e lacrime... e ancora lacrime...

Esco da quella stanza, dopo solo un'ora, e mi sento stanca, svuotata, privata di ogni energia..
Ma finalmente forse qualcosa si è mosso, qualcosa ha bussato a quel muro che, quantomeno, è stato identificato, ora so che c'è davvero, ora so che sarà dura capire che farne, ma che prima o poi, con un pò di aiuto, capirò come abbatterlo, o come dipingerlo...

Ci sono lunghe e profonde ferite e cuciture in questo cuore rattoppato, bisogna trovare il modo di risanarle, di farle cicatrizzare affinchè rimangano sì un ricordo ma smettano di far male.

venerdì 1 febbraio 2013

HAI UN MOMENTO DIO?

Aiuto aiuto aiuto... e in cambio??? Niente, se non calci in faccia!
Come si fa ad aiutare chi non è in grado di aiutare sè stesso, chi non accetta critiche e consigli, chi si nasconde davanti ad un "Sono fatto così"?
Costruisco muri, cercando di renderli solidi, dò una bella imbiancata per nascondere i difetti del passato, comincio anche a pensare a qualche quadro per abbellirli... ma tutto crolla al primo soffio di vento se non ci sono le fondamenta..
Rinuncio ad una vita che, per quanto povera, era la mia, per essere catapultata in una realtà che non mi appartiene, che non mi sono costruita, cercata... e alla fine mi devo chiedere "Perchè? Ne valeva la pena?"
E arrivo ad un punto dove le forze vengono a mancare, dove sento di non poter fare molto di più, e comincio a chiedermi se non è il caso di mollare, di darmi per sconfitta..

Gratitudine.. una parola sconosciuta ai più..
Umiltà... senza la quale nulla può essere migliorato..
Coscienza.. quella che manca a chi più dovrebbe averne..
Impotenza.. l'unica cosa che al momento riesco ancora a sentire..

Tre anni ad occuparmi degli altri.. e io? Quando farò qualcosa per me, per la mia vita?
Neanche di questo sono capace, di mandare tutti a fanculo e pensare un poco a me..

Prego prego prego... ma chi? Per cosa?
Come faccio ad avere fede in un Dio che dà a chi non se lo merita, a chi non è capace di accettare, di rendersi conto che ciò che ha ricevuto è un bene prezioso e come tale va trattato, come faccio a credere che questo Dio è buono e giusto???
Sto bestemmiando? No, sto solo facendomi delle domande a cui, purtroppo, i fatti danno risposte che non mi piace vedere e sentire perchè ritengo ingiuste..

Chi ha il pane non ha i denti.. quante volte l'ho già detto, scritto, pensato...
E allora perchè non mi dimostri che non è così? Perchè non mi dai un pezzo di pane da addentare.. 
E, scusami se sono immodesta, ma sono quasi certa che, se anche mi cadessero tutti i denti, io troverei il modo per mangiarlo quel pane, per gustarmelo, per gioire di averne ricevuto almeno un pò..

Piango piango piango... ma questo non cambia le cose, non le ha cambiate fino ad ora..
Ma almeno sfogo questa rabbia, questo dolore, questa mancanza enorme che mi fa star male..
Perchè, se il detto "Aiutati che Dio ti aiuta" non può essere vero, se non è vero che "Dio vede e provvede", non mi resta che piangere e, da sola, come sempre, asciugare le mie stesse lacrime..

"Hai un momento Dio? No perchè sono qua, insomma ci sarei anch'io.."

sabato 19 gennaio 2013

TEMPO..

Tempo, comunque vadano le cose lui passa...

Sembra quasi che più tempo si abbia a disposizione, meno sia facile utilizzarlo nel modo giusto..
Ma qual'è esattamente il modo giusto?

Vissuta un'esperienza importante come il Cammino, in cui il tempo non conta, in cui la mattina parti e, senza troppi programmi, vai avanti, senza una meta obbligata, accompagnata solo da pensieri, considerazioni, progetti futuri, chiacchiere con nuove persone, passi più o meno faticosi... bèh, tutto prende un ritmo diverso!
Torni e vieni travolta dalla frenesia della vita che tutti rincorrono... allora cerchi di starci dietro, ricominci a correre, travolta dai doveri, dalle aspettative di chi ti sta intorno..

Poi un giorno ti fermi un attimo e ti chiedi: Ma dove sto andando?
Allora ricominci a "camminare" e, passo dopo passo, cerchi di capire cosa vuoi..
Ma non è detto che tu ci riesca, a volte ti ritrovi dopo mesi allo stesso punto di partenza, magari con qualche tentativo non riuscito in più di "fare il salto".
E intanto il tempo passa..

In realtà, l'unica cosa che impari è che, se non sai dove andare, allora è meglio fermarsi, cercare dei segnali, delle indicazioni, delle "frecce gialle".
Ma non è così facile, non sei sul Cammino, dove non è così importante dove arriverai oggi o domani..

Siamo vittime di una società che ci impone di "crearsi" un futuro, che ogni fine del mese ti presenta i conti da pagare, che ti spinge a preoccuparti di cosa accadrà domani, perchè se non hai un lavoro, se non hai i soldi, se non hai un progetto, non sei nessuno!

Sono ancora alla ricerca di me, dei miei passi, del mio futuro... l'unica certezza che ho è che IO SONO, io esisto, io valgo... anche senza un progetto preciso, anche senza un lavoro, anche senza soldi...
Ho un unico vero grande obiettivo, la mia felicità!