sabato 9 gennaio 2010

PASSATE LE FESTE...

Due settimane volate e già quasi dimenticate.. no, anzi, dimenticate no, nulla va dimenticato…

Proprio io parlo, che non mi ricordo neanche cos’ho mangiato ieri, o se ho mangiato, che è ancora più grave!


Sono state due settimane rilassanti e difficili allo stesso tempo…


Affrontare le ricorrenze è sempre difficoltoso: la vigilia di Natale, con le musichette nei centri commerciali, le coppiette in giro per la città mano nella mano, gli ultimi regali da comprare e la mancanza di un “ultimo regalo importante” da comprare, quello per la persona speciale della tua vita…
La notte di Natale, nessun regalo da aprire a mezzanotte per chi, come me, festeggia con la famiglia solo il 25 a pranzo, nessun bacio di auguri, nessuna sorpresa nascosta per casa…
Capodanno… … Ringrazio il cielo di avere la serata da fare, in modo da non aver tempo per pensare… e invece… è stato difficile due volte: nessun bacio nascosto a mezzanotte, lontano dagli occhi dei clienti, nessun abbraccio d’amore… e nessuna spalla a dirigere quel trenino a ritmo di samba, a dar dimostrazione dei balli di gruppo, a dividere il repertorio di allegre e coinvolgenti canzoni..


Le date.. sono quelle che fanno male, sono quelle che pugnalano il cuore…
A volte penso sarebbe meglio non avere ricorrenze, almeno ogni giorno sarebbe uguale all’altro, ogni giorno buono per essere una festa e, i momenti speciali, non avrebbero una data fissa, quindi meno possibilità di ricordarle e di “celebrarne il lutto della scomparsa”.


La Sicilia… a parte la notte in cui sono stata “abbandonata in aeroporto come i cani in autostrada”, come sempre mi ha lasciato tanto tanto calore…
E per calore intendo davvero molte cose…
Innanzitutto stupefacente il 27 dicembre andare a correre, sotto una leggera pioggerella, in pantaloncini e top, con circa 20/22 gradi, quasi fosse estate…
Piacevole poter passare le serate al bar Oasi, dal mitico Carmelo, seduti fuori con solo un maglioncino e i suoi fantastici gin tonic ghiacciati tra le mani…
Estasiante poter stare in riva al mare, davanti agli occhi uno spettacolo senza pari, con il vento che ti sfiora il viso e neppure un brivido di freddo…
Demoralizzante partire il 31 dicembre da Palermo con 25 gradi e sentire annunciare dal comandante dell’aereo che a Milano la temperatura prevista è di soli 4 gradi…
“Aiutoooooooo… voglio scendereeeeeeeeeeee”


Ma non è stato solo il calore meteorologico ad aver scaldato il cuore, bensì loro, la gente, gli amici che mi attendevano e quelli appena conosciuti, gli amici che per 5 giorni non mi hanno lasciata sola neanche un attimo (logicamente a mia discrezione) e mi hanno riempita di coccole, di attenzioni, di galanterie, di “amore”.
Sono loro il vero motivo per cui, anche se altre mete potrebbero stuzzicarmi la fantasia, spesso decido di tornare nella mia terra, soprattutto quando ho bisogno di rigenerarmi..


E in Sicilia non sono mancati i momenti… “intriganti”… ma non parlerò di lui, non è necessario imprimere su questi fogli virtuali ciò che è, ciò che è stato, ciò che è successo e vorrei succedesse, perché lui è già impresso dentro il mio cuore, nella mia mente, e se anche un giorno tornerò a rileggere questo post, non sarà necessario che vi sia scritto di lui per poter ricordare i brividi che mi ha dato…


Torno alla vita di sempre, con qualche certezza in meno, con qualche paura in più, ma con la consapevolezza che ogni momento che vivo, ogni emozione che sento, ogni sensazione che mi attraversa, mi renderanno vera, mi renderanno libera e mi faranno sentire viva…


Passate le feste, gabbatu lu santu? (Proverbio attribuito a coloro che, dopo aver ottenuto il piacere richiesto, si dimenticano ben presto del bene ricevuto) ... ... 
No, una cosa è certa, tutto ciò che ricevo lo conservo nel mio cuore, e così anche queste ultime feste natalizie... grazie!

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