giovedì 29 novembre 2012

IL POTERE DELLA MENTE

Avete mai sentito parlare di "Disturbi psicosomatici"?

"La psicosomatica è quella branca della medicina che pone in relazione il mondo emozionale ed affettivo con il soma, occupandosi nello specifico di rilevare e capire l’influenza che l’emozione esercita sul corpo e le sue affezioni.
Nello specifico, le malattie somatiche si realizzano attraverso una espressione diretta del disagio psichico attraverso il corpo. In queste malattie l’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel soma: il soggetto non è in grado di “mentalizzare” il disagio psicologico e le emozioni non vengono percepite, pur essendo presenti.
Chi somatizza spesso ha difficoltà a far venire alla luce le emozioni, e difficilmente riferisce sentimenti quali rabbia, paura, delusione, scontentezza, insoddisfazione. Tutte le loro capacità difensive tendono a tener lontani contenuti psichici inaccettabili, a costo di “distruggere” il proprio corpo.
In questo senso una persona, incapace di accedere al suo mondo emotivo, potrebbe non percepire rabbia, frustrazione o stress per una difficile condizione lavorativa e neppure immaginare una possibile connessione tra la sua ulcera e le emozioni o i vissuti relativi al suo lavoro.
Poiché le emozioni si esprimono comunque attraverso il corpo, sia con manifestazioni somatiche, e quindi maggiormente evidenti (tipo le espressioni facciali), sia con manifestazioni vegetative, cioè che agiscono sul sistema nervoso autonomo (battito cardiaco, respiro, sudorazione ecc.), emozioni particolarmente negative protratte nel tempo, possono mantenere il sistema nervoso autonomo (sistema simpatico) in uno stato di eccitazione e il corpo in una condizione di emergenza continua, a volte per un tempo più lungo di quello che l’organismo è in grado di sopportare, andando a provocare dei danni.
Inoltre il sistema immunitario sottoposto a forte stress, riduce la sua efficacia difensiva, e quindi rende l’organismo più vulnerabile alle malattie."

Forse è proprio quello che è accaduto a me...
Appena rientrata dal mio viaggio, dopo solo 3 ore dal mio ingresso in casa, ecco la prima congiuntivite (ne avevo avuto altre prima della mia partenza, ma mai mentre ero in Cammino).
Passata la congiuntivite, dopo solo una settimana, esco per andare a camminare e dopo 20 minuti mi ritrovo con la cervicale completamente bloccata, incapace di muovere testa, collo, spalle, schiena, e così sono rimasta per ben 5 giorni.
Quasi libera dalla cervicale... ecco che torna la congiuntivite, a distanza di neanche 10 giorni..
Eh no, qui qualcosa non va!!!

Mi decido a sentire il parere del medico, le spiego cosa succede e il responso è: troppo stress!
Eh già, io pensavo di essere tranquilla, di aver imparato a rilassare corpo e mente, di non temere così tanto il futuro nonostante non abbia lavoro, perchè una soluzione si trova sempre... ma la mia testa lavora indipendentemente da me e ha deciso di darmi dei segnali per farmi capire che è inutile nascondersi dietro un sorriso di circostanza, inutile fingere che tutto andrà bene, inutile far finta che non ti manchi qualcosa o qualcuno, perchè là dentro invece tutto questo continua a gridare, a gridare forte, talmente forte che le urla rimbombano e si trasformano in disturbi psicosomatici.

Quindi bisogna cambiare metodo, non cercare la cura per il corpo ma per la mente...
Il mio medico prescrive della valeriana, per cominciare a sedare i criceti che in questa testolina non smettono mai di correre e far girare la ruota delle preoccupazioni, ma sappiamo bene che è solo un pagliativo.
La soluzione va trovata dentro di sè, ed è quello che dovrò cercare di fare... eliminare i blocchi emotivi, smettere di fingere di stare bene, imparare a parlare di più di me, imparare a dire di no a chi chiede continui favori se questo limita il mio io, aprire il cuore alle nuove emozioni..
C'è un sacco di lavoro da fare, ma si sa, a me il lavoro non ha mai fatto paura :)


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